Le stravaganti avventure di una ragazza normale. Parte 1 : Una nuova città
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Le stravaganti avventure di una ragazza normale. Parte 1 : Una nuova città

Abbie è una ragazza un po' complicata, impacciata e goffa, questo porterà a strane avventure imbarazzanti e ricche di emozioni... Leggete e scoprirete :33

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  1. Abbie
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    Era assurdo che le vacanze di Natale fossero già passate, era l’ora di trasferirsi un’altra volta, in un’altra città. Questa volta ero sicura che sarebbe stato anche peggio: arrivare a metà anno al liceo non sarebbe stato un gioco da ragazzi, ma ormai ero in macchina e vedevo gli ultimi quattro mesi della mia vita allontanarsi per far spazio ai nuovi momenti che avrei dovuto vivere.
    Mamma: ” Abbie, cos’è quel muso lungo ? Ti farai dei nuovi amici. “ – questa era una della solite frasi di mia madre ogni volta che aveva voglia di cambiare ambiente, per carità sapevo benissimo che non era colpa sua ma del suo datore di lavoro: il Sig. Jones. Un omone pelato e da gli occhi color oceano, ancora non avevo capito quali qualità e quale bellezza mia madre potesse trovare in lui.. ma ogniqualvolta che lui decideva di portare avanti il gioco, mia madre andava dove voleva lui; come la pedina sacrificale nel gioco della dama.
    Abbie: “Certo mamma” – le risposi con un sorriso – “ Come sempre “ disse la mia testa.
    Ero stanca di tutto quello che apparteneva al ‘ cambiare ‘ .
    Avevo già cambiato dieci mila volte il mio stile di vita cercando di rimanere me stessa e ora l’unica cosa che avrei voluto fare era dormire e sperare che non fosse cambiato nulla.
    Mi misi le cuffie nelle orecchie, feci partire la musica e iniziai ad osservare fuori dal finestrino, tutto sembrava così uguale: strade, alberi, qualche casa e ancora alberi. Dopo aver contato più di 36 case gialle, due verdi e un bel po’ in costruzione, i miei occhi si chiusero lentamente..
    Credevo fossero passati solo pochi minuti, quando un sonoro rumore di freni e ruote che strisciavano sull’asfalto mi fecero svegliare di soprassalto. Sobbalzai senza urlare, mi pareva più che ovvio: mia madre aveva avuto un altro incidente. Quando la macchina finì di girare come una trottola all’impazzata, scendemmo per controllare i danni. Fuori ci aspettavano due persone, un uomo sui quaranta: capelli castano chiaro e occhi verdi.. vestito elegante e dalla sua espressione, per niente felice. E una tra le cose più belle che i miei occhi abbiano mai visto, era un ragazzo perfetto: aveva degli occhi verdi o azzurri, ancora non riuscivo a definirne il colore.. credo che fosse a seconda della luce, sta di fatto che riuscivo a perdermi comunque; capelli biondi, sfioravano il castano chiaro ma sarei riuscita a collocare il colore di qualche tonalità più scura del biondo platino; il suo sorriso era, wow , [ ..] denti allineati, perfetti.. praticamente lui era perfetto..
    Uomo sui quaranta: - “ Jake, controlla se è tutto ok. ”
    Jake, sì, quel nome era perfetto. Riuscivo a capirlo dalla luce dei suoi occhi.
    Si avvicinò a me con un aria da gran figo e con dolcezza mi disse:
    Jake: - “ Tutto bene ? “
    Ero nervosa e avevo paura di cosa sarebbe potuto succedere, ma risposi comunque con un sorriso:
    Abbie: - “ Sì, grazie, tutto bene”
    Jake: - “ E’ stato un bello scontro, eh ? “ *sorrise*
    Non poteva farmi questo, io continuavo ad ascoltarlo ma non appena lo guadavo negli occhi sentivo frasi formate da – “bla bla bla” – mi sentivo strana, quasi scombussolata, credo che fosse per via della macchina/trottola, o forse perché avevo un bel ragazzo vicino.
    Jake: - “Allora, non credi ? “ - lo guardai negli occhi e BANG! Gli vomitai sulle scarpe. Non poteva essere vero, mi sentivo in un imbarazzo assurdo. Lo guardai negli occhi, il suo sguardo disgustato era un segno: scappai via. Non sapevo dove andare, sapevo solo che come primo giorno in una nuova città non era uno dei migliori. Volevo nascondermi e speravo di non rivederlo più.
    Uomo sui quaranta: - “Dove corre sua figlia, signora, emh.. non so ancora il suo nome. “
    Mamma:- “ Mi chiami Agatha, Agatha Smith. Ora devo andare “ - * scrisse il suo numero su un foglio in molta fretta e disse * - “ Ci sentiremo più avanti, mi chiami se ha bisogno!!* - “Abbie rallenta !! Queste scarpe non sono adatte per correre. “
    Uomo sui quaranta: - “ Il mio nome è Carl Rosati “ .. – “ Strane queste nuove famiglie non credi Jake.. mh, perché hai del vomito sulle scarpe ? Ahahahahah “ -
    Jake: - “ Sì papà, proprio strane queste famiglie, ahah “ *sorrise*
     
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  2. Aravir
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    oooh, ma hai messo anche il sondaggio!! *_*
    Mi piace la tua fan fiction!
    Ovviamente attendo la seconda parte, sono curiosa di scoprire quali saranno le avventure di agatha ed abbie ^^
     
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  3. ;HeyThereChiara
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    Come ti ho scritto in tagboard, mi piace la ff...non vedo l'ora che posti la continuazione :)
     
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2 replies since 24/11/2012, 13:17   123 views
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