Il Giorno dopo il Ballo d'Inverno

Prima Storia

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  1. Aravir
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    Lissa:

    Il suono della sveglia era assordante quella mattina. Avevo dormito poco e male, non volevo proprio saperne di dover andare a scuola. Ma tra sorbire le lamentele di mia madre per il suo ennesimo mal di testa post sbronza e le lezioni...beh preferivo la scuola! Ero pur sempre una cheerleader, quindi mi sono alzata, ho tirato fuori dall'armadio la mia divisa pulita e profumata e sono andata a farmi una doccia. Mentre mi vestivo e mi truccavo non riuscivo a non pensare a Jenna e Jake che si baciavano in mezzo alla pista da ballo. E' vero, al bagno avevo detto a Jenna che ormai tra me e Jake era tutto finito...ma non riuscivo ancora a rassegnarmi. Di positivo però, finalmente ero riuscita a ribellarmi a Sadie. Quella stron...grassa? No, suona male! Riconoscevo comunque il fatto di essermi divertita almeno un po' con Mark, era chiaro che gli piacevo ! Uscii dalla camera, scesi di corsa in cucina, afferrai un pancake e mi avviai a scuola.

    Edited by Aravir - 21/5/2012, 23:22
     
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  2. »Mrs.Smith«
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    James:

    Erano le otto di mattina quando tornai a casa. Seppur la sera prima mi fossi ripromesso di non bere, in quella maledettissima festa mi scolai tutti i cocktail in esposizione e come se non bastasse, mentre guidavo, tamponai un auto rompendo completamente la mia o meglio, quella di mio padre!...Mentre mi incamminavo barcollando, lasciando l'auto nel luogo dell'"incidente", pensai a quello che mi sarebbe successo una volta arrivato a casa, ma prima che potessi pregare mi ricordai che i miei erano fuori città e sarebbero tornati a giorni....pregai lo stesso ma per ringraziare il Signore.
    Giunto di fronte casa, bussai alla porta con una forza tale da svegliare tutti il vicinato "Matty apri!..non ho le chiavi.." urlai ...."oh c***o le ho perse" dissi ridacchiando mentre frugavo nelle tasche e prima che Matty potesse aprire, poggiai la testa sulla porta, stanco.

    Edited by »Mrs.Smith« - 20/5/2012, 18:26
     
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  3. Aravir
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    Lissa:

    Camminavo per la mia strada, diretta verso scuola. Quando Jake mi passava a prendere la mattina con la sua macchina non mi sarei mai sognata di utilizzare uno zaino per portare i libri ed i quaderni. Me li portava lui. Adesso invece, ho dovuto tirar fuori lo zainetto morbido dell'anno scorso. Insomma con le mie sneakers bianco latte, lo zainetto su una spalla, la gonnellina a balze ondeggiante, i capelli legati in un'alta coda di cavallo con un fiocco che ricorda i colori dei Titani camminavo e mi esercitavo a trovare un sorriso da sfoggiare nel caso avessi incontrato nei corridoi della scuola Jake o Jenna o Mark...e se avessi incontrato Sadie? L'avrei evitata, necessariamente, se avessi voluto finire incolume la mia giornata. Ero a metà strada e passai davanti casa McKibben, c'era un ragazzo appoggiato alla porta di casa, instabile, non si reggeva bene in piedi. Da dietro mi sembrava Matty, così decisi di avvicinarmi: "Ehi Matty! Perché ieri sera te ne sei andato via così, senza nemmeno salutare? Ma sei rimasto chiuso fuori casa tutta la notte?"
     
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  4. »Mrs.Smith«
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    James:

    Mi sentivo troppo male per dare retta a quella voce. Comunque ebbi la forza di girarmi verso la persona che si stava avvicinando e vidi una figura sfocata bionda. Matty ancora non apriva la porta, forse era già andato a scuola o stava perdendo il suo tempo davanti allo specchio, così riposi le mie speranze in quella che sembrava essere un'amica di Matty dato che mi aveva chiamato con il suo nome. Cercai di reggermi alla porta in modo tale da prendere lo slancio e alzarmi.."ehi Lucy..amica mia..ma da quanto tempo!...vieni qui, dammi una bacio!" le urlai con una voce da perfetto ubriaco..al primo impatto mi sembrò una vecchia amica che conoscemmo io e mio fratello ad un campo estivo ma non ne ero sicuro..

    Edited by »Mrs.Smith« - 20/5/2012, 22:50
     
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  5. KiaMusicAddicted_
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    Jake:

    Quella mattina al suono della sveglia mi alzai dal letto e svolgendo le varie attività di routine giornaliere continuai a fare quello che avevo fatto tutta la notte sdraiato sul letto avevo passato tutta la notte a pensare a quello che era successo la sera prima. Il ballo d'inverno era stato fantastico. Non era stato il solito ballo, no. Tutto è stato reso magico da lei, dalla mia Jenna. Ieri sera era bellissima con quel vestito rosso e con il suo sorriso...ha reso davvero tutto magico. E dopo il ballo, l'ho accompagnata a casa e le ho dato il dolce bacio della buonanotte...peccato che io abbia fatto scattare l'allarme di casa. Ma anche quello è stato magico. Non riesco neanche a spiegare tutto ciò che ho provato, con lei tutto sembra diverso, tutto sembra migliore. E ci capiamo al volo, pensiamo le stesse cose... è pazzesco! Che 'potere' che ha Jenna.
    Mentre mi vestivo, però, il mio sguardo fu catturato da altro...una foto di me e di Matty all'asilo. Chissà come stava, ieri non mi sembrava per niente in forma...ed è strano da parte sua stare male per una ragazza...soprattutto perchè si sa che è il tipico playboy. Provai a chiamarlo, ma il cellulare era non raggiungibile. Decisi, allora, di uscire di casa prima e passare da Matty a parlare un po' e per dargli un passaggio.
    Mi misi in macchina, accesi la radio alzai il volume e misi in moto e via verso casa del mio migliore amico.
    Arrivato lì, dalla macchina, da lontano vidi un ragazzo barcollante appoggiato alla porta di casa e una ragazza bionda lì accanto.
    Il ragazzo sembrava Matty e la ragazza, bhè, l'avevo riconosciuta subito era Lissa. Collegai subito...e se fosse Lissa la ragazza che aveva " spezzato" il cuore a Matty andando al ballo con Mark? Risi subito dentro di me, come mi era potuto venire in mente un pensiero del genere?
     
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  6. Aravir
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    Lissa:

    Sgranai gli occhi e dissi con disapprovazione "Lucy? Un Bacio?" Quando il ragazzo si girò lo guardai in viso, non era Matty, aveva i capelli come Matty, ma non era lui. La giornata non era cominciata per niente per il verso giusto, ma non potevo lasciare "Matty Senior" lì, accasciato alla porta di casa, anche se era la sua. Cercavo di ricordare una delle prime lezioni di Catechismo aiuta il tuo prossimo come te stesso...no, aspetta, quello non era ama il tuo prossimo come te stesso? Comunque gli porsi il mio braccio come sostegno e continuai "Tu devi essere il fratello più grande di Matty, vero? Ce l'hai un nome? So riconoscere una sbronza sai, e tuo sei proprio sbronzo...e giusto per chiarire, non mi chiamo Lucy, ma Lissa!" Sentii della musica sempre più forte, un'auto si era appena parcheggiata davanti casa McKibben. Per un attimo ho pensato che il Signore mi avesse riconosciuto il gesto d'aiuto e avesse fatto arrivare Matty. Mi girai e vidi Jake. In quel momento avevo bisogno di aiuto, così feci un profondo respiro, sgranai gli occhi, sorrisi istericamente e gli accennai di avvicinarsi "Jake! Per favore..."
     
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  7. »Mrs.Smith«
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    James:

    "ciao..ti va di entrare..?" le sussurrai ghignando in un orecchio candendole quasi addosso. Poi vidi Jake uscire dalla sua auto e lo salutai "Siete tutti qui!..c'è un'altra festa per caso e non sono stato invitato?!.. mi lamentai.. "non è giusto..io sono James McKibben.." .Mentre protestavo, persi la presa della ragazza e cadendo a capofitto sul pavimento, scoppiai a ridere.."non mi sento tanto bene.." aggiunsi, tornando improvvisamente serio e tenendomi la pancia.
     
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  8. KiaMusicAddicted_
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    Jake:

    Lissa mi fece segno di scendere e si vedeva che aveva un disperato bisogno di aiuto. Scesi dall'automobile e mi diressi verso la porta di casa McKibben. Intanto vidi che il ragazzo barcollante diceva frasi alquanto sconnesse e lo guardai in faccia...era James, il fratello di Matty. Dissi ciao a James e salutai per educazione Lissa, mi sentivo strano a stare lì con lei dopo tutto quello che era successo. Ad un tratto James cadde sul pavimento e il suo umore era alquanto instabile. Era totalmente sbronzo. " Dobbiamo fare qualcosa" dissi a Lissa mentre suonavo il campanello. Nessuna risposta. "ma dove è Matty?" aggiunsi. Lissa non sapeva niente. Intanto James continuava a urlare frasi sconnesse. Dovevamo fare qualcosa e il prima possibile. Allora insieme a Lissa sollevammo James da terra e lo facemmo sedere nella mia auto. Mi accorsi, però, che immerso nei miei pensieri quella mattina avevo dimenticato le chiavi a casa, e in casa non c'era nessuno. E ora dove portare James per farlo stare più tranquillo? Lissa capii e offrì casa sua. Ok, che situazione imbarazzante. Lissa salì in macchina, io misi in moto e partimmo. Il tragitto fu segnato soltanto dalle urla di James, io e Lissa non spiccicammo neanche una parola. Arrivati portammo di peso James e lo mettemmo sul letto della camera di Lissa. Ed ecco che i ricordi e l'imbarazzo si fanno sempre più evidenti, ripensando alla sera del party in quella casa....
     
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  9. »Mrs.Smith«
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    James:

    mi accasciai sul letto poggiandomi sui gomiti, poi cedetti e la mia testa finì a peso morto sul cuscino.. "dove mi trovo?...sono morto?" ruotai gli occhi da una parte all'altra per capire dove mi trovassi. Dopo qualche secondo sentii che dovevo rimettere ma, non avendo nè il tempo nè la forza di alzarmi, mi sporsi dal letto e vomitai sulle scarpe del ragazzo.. "adesso sì che hanno un senso.." gli dissi divertito riferendomi alle sue scarpe alquanto orribili e mi stesi nuovamente.
     
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  10. KiaMusicAddicted_
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    Jake:

    Mi sembra giusto, dopo la serata perfetta ecco la giornata peggiore. Non bastava dover stare nella casa della mia ex, ora il fratello del mio migliore amico mi aveva appena vomitato sulle scarpe nuove. Cos'altro poteva andare storto?
    Intanto Lissa mi porse delle scarpe del padre, e la ringraziai. E porse una bacinella a James. Decisi di andarmene per andare a cercare Matty, ma proprio quando stavo per dirlo a Lissa, sentimmo delle urla...ma non si trattava di James che giaceva sul letto in preda alla sbronza ma era leggermente più rilassato. Dopo di che sentimmo un tonfo seguito da risate e urla. Corremmo nel corridoio, oddio la mamma di Lissa era caduta. Dovevamo cercare di sollevarla ma lei non voleva alzarsi e non voleva aiutata.
    Decisi di rimanere lì, Lissa aveva bisogno di aiuto. Non poteva gestire tutto da sola.
     
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  11. Aravir
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    Lissa:

    Che disastro! Era tutto un disastro! Da quando la mia vita era diventata un disastro? Non riuscivo a pensare ad altra parola che non fosse "disastro". Erano passate da poco le otto, la giornata non poteva iniziare peggio. Mi sedetti con un tonfo sul divano, la testa bassa, il viso tra le mani. Alzai lo sguardo e vidi Jake che tentava di far alzare mia madre da per terra. Non vedevo James, probabilmente era rimasto in camera mia. Sdraiato sul mio letto. Era chiaro che non potevo più piangermi addosso. Se il Signore aveva previsto una giornata simile nel mio percorso, non c'era altro da fare se non affrontare la situazione. Così, mi alzai di scatto dal divano, andai in cucina, presi la bacinella dal lavandino, la riempii di acqua fredda, tornai in corridoio e la tirai in faccia a mia madre. Mi accostai al suo viso e le dissi con un filo di voce: "Ora fai quello che ti dice Jake. Alzati e vai a farti una doccia. Rinfrescati!" Ritornai in posizione, avrei voluto scusarmi con Jake per mia madre. Ma non ebbi il coraggio nemmeno di guardarlo in faccia. Gli voltai le spalle e tornai di corsa in camera mia per vedere in che situazione stava James. "Che puzza!" Finii di togliere il vomito dal pavimento, spalancai la finestra e spruzzai un po' di profumo. In fretta decisi di andare a preparare del caffè. Mentre aspettavo che uscisse cercai la tazzina preferita di Jake, quella bianca con il bordino giallo e blu. Versai due belle tazze di caffè nero ed amaro per mia madre e James, mentre per Jake mi preoccupai di zuccherarlo. Portai la prima tazza a James "James! Alzati...Senti che buon odore di caffè!" ma era come se non mi sentisse, allora mentii dicendo "...è corretto!" digrignai i denti e continuai "Tu mi devi un favore!". Portai la seconda tazza a mia madre, ma già sentivo che già si stava facendo la doccia, così gliela lasciai sul comò. Presi il coraggio ed invitai Jake a scendere in cucina "C'è una tazzina anche per te" e prima che mi rispondessi gli chiesi "Hai per caso provare a chiamare Matty? Perché non vorrei saltare la scuola, anche se l'ira di Sadie incombe sulla mia testa", mi scappò una risatina.
     
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  12. »Mrs.Smith«
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    James:

    Rimasi con la tazzina bollente in mano. Quasi non avvertivo il dolore. Ero troppo stremato! Ne sorseggiai un pò e avevo voglia di sputarlo "ma che...?.....ma vuole avvelenarmi questa?!.." borbottai tra me mentre cercavo di buttar giù quello schifo...Odio il caffè amaro, nella mia tanzina deve esserci più zucchero che caffè!
    Rinunciai a berlo e lasciai la tazzina sul comodino vicino al letto. Ancora non capivo in quale delle tante case della città fossi finito, ma non mi importò nulla in quel momento. Mi misi comodo e crollai in un sonno profondo.
     
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  13. KiaMusicAddicted_
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    Jake:

    Nella casa regnava una strana calma, non si sentivano le urla di James quindi molto probabilmente era caduto nel sonno profondo, e la madre di Lissa era dentro la doccia.
    Lissa mi invitò a scendere in cucina per un caffè, accettai. Mi chiese se avevo provato a chiamare Matty e le risposi " sì, ma il cellulare è non raggiungibile, fra poco riprovo a chiamarlo". Scesi in cucina e la ragazza mi porse una tazzina di caffè...e io, pur essendo un ragazzo, ricordo tutti i particolari e mentre sorseggiavo quel caffè ricordai che quella tazzina era la mia tazzina preferita. Feci finta di niente, non mi feci scappare neanche la minima "emozione". Ma da quando è tutto questo imbarazzo? Decisi di dire qualcosa..."dai, proviamo a chiamare Matty di nuovo". Presi il cellulare e chiamai...adesso era acceso e libero ma nessuno rispondeva...!
    "Non risponde, ora cosa facciamo Lissa?" chiesi, sapendo che qualcosa le sarebbe venuto in mente qualcosa...
     
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  14. Aravir
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    Lissa:

    Quando Jake mi rispose che il cellulare di Matty non era raggiungibile rimasi in silenzio e continuai a scendere le scale dandogli le spalle. Dovevo escogitare un Piano. Ma io non ero mai stata brava in queste cose. L'unico piano che avevo pensato e messo in atto in tutta la mia vita era far ingelosire Jake uscendo con Mark. Ed era fallito miseramente. Tutta colpa di Sadie. Perché non poteva continuare a torturare Jenna per fatti suoi?! In cucina, mentre tiravo fuori dal frigorifero uno yogurt bianco, osservavo di soppiatto Jake che si sedeva al tavolo per bere il caffè che gli avevo preparato. Presi un cucchiaino e mi misi anch'io seduta, di fronte a lui. Aprii il mio yogurt, ci buttai dentro il cucchiaino e cominciai a torturare quella massa bianca e cremosa istericamente. Avevo lo stomaco chiuso e la puzza di James era rimasta impregnata nel mio naso. Continuavo ad osservare Jake. Mi aspettavo almeno un cenno riguardo la sua tazzina. Perché per me ormai quella tazzina era a tutti gli effetti la sua. ...lo so che lo sai. Lo so che stai facendo finta niente. Sbuffai, e lui se ne accorse. La situazione stava sfociando nell'imbarazzo più assurdo. Così, quando mi disse che riprovava a chiamare Matty, mi ritrovai di nuovo a pregare il Signore che Matty rispondesse. Ma niente. Ora anche il Signore ce l'aveva con me? "Dio, guarda che lo scherzo delle tettine di Jenna...è sempre opera di Sadie!" Jake mi chiese allora cosa avremo dovuto fare. Sbattei forte gli occhi e li spalancai. Incredula. Jake si stava affidando a me perché credeva in me oppure perché non gli importava niente? Mandai giù il primo cucchiaino di yogurt. "James è il fratello di Matty, no? Allora cerchiamo Matty! Sicuramente starà a scuola, direi di andarci anche noi. Carichiamo in macchina quella zavorra di James e ce lo portiamo appresso. Nessuno si accorgerà di lui..." Riguardo quest'ultima cosa, non è che ne fossi proprio sicura. Ma un po' di speranza e di ottimismo mi erano ancora rimasti. Salimmo le scale ed andammo in camera, a vedere James spaparanzato sul mio letto mi veniva un senso di disapprovazione. "James! ... James! ... JAMES!!" La mia stridula voce non poteva non svegliarlo. "...è l'ora di andare a cercare tuo fratello, si va a scuola!" Chiesi a Jake un aiuto per tirarlo su. Riuscimmo a portarlo in macchina senza far danni. Stavo sudando per la fatica e la mia coda si era tutta rovinata. Non vedevo l'ora di salire in macchina e tirar fuori lo specchietto dallo zainetto per darmi una sistemata. Prima però chiesi a Jake "Perchè Matty era così strano ieri sera al Ballo? L'ho visto...come turbato! Tu sei il suo migliore amico, sicuramente ti avrà detto qualcosa..."
     
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  15. »Mrs.Smith«
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    James:

    Nel tragitto casa-auto non mi accorsi di nulla, ma non appena Jake accese il motore, mi svegliai di scatto ancora con gli occhi leggermente socchiusi. Avevo un cerchio alla testa spaventoso, mi girava tutto e la macchina in movimento non mi aiutava! Sicuramente aver vomitato e aver riposato un pò mi avevano fatto stare leggermente meglio. Della sera prima non ricordavo assolutamente niente, così come di quella mattina. Avevo immagazzinato solo pochissime cose, come le scarpe del migliore amico di mio fratello ormai da buttare e la camera in cui mi avevano lasciato, piena di fiori con la faccia, unicorni e efelanti o come si chiamano che mi fissavano con i loro occhietti neri. Spaventoso.
    La situazione era tragica, avevo bisogno di una doccia fredda. Cercai di ricompormi e senza fare domande o dire qualcosa, poggiai la testa sul finestrino e guardai fuori..."se mi state portando in qualche posto isolato per uccidermi, fatelo senza problemi.." sussurrai. Mi sentivo una schifezza.
     
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32 replies since 20/5/2012, 15:59   610 views
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